Se le ninfe, a differenza delle muse, sono in particolare  le divinità della natura, in tutta la valle del Foglia, ed anche a Coldelce, la loro presenza è ancora oggi molto intensa. Il silenzio dominante, l’arcaicità del luogo, ne fanno una meta privilegiata.

Lo stesso nome deriva da “Collis Illicis”, “Colle d’Elce”, per rimandare la presenza del Leccio (Quercus ilex). In realtà oggi a prevalere sono i rimboschimenti di conifere, insieme a piante autoctone come la Roverella,l’Olmo campestre, il Carpino Nero. 

Anche qui anticamente esiste un castello, posto su un poggio tra le pendici del Monte Busseto, il fosso di Coldelce e il Fosso di Monteviole. Ora non rimane nulla degli antichi splendori ma resta  la Pieve di S. Eracliano (Eracliano vescovo pesarese), oggi semidistrutta e abbandonata. 

La gente del posto ricorda che fino a 30 anni fa' vi si facevano "famose" vie Crucis; la parrocchia era il luogo di raccolta dei fedeli che vivevano in tutto il territorio di Coldelce.