Un paesaggio davvero diverso dal resto di Vallefoglia: caratterizzato dalla presenza di forme dolci, con basse colline arrotondate intercalate da ampi avvallamenti, anche se talora non mancano aspri rilievi dovuti all'alternanza di substrati argillosi e di arenaria, in qualche caso strapiombanti, dove la vegetazione spontanea, sopravvissuta ad epoche di più intenso utilizzo agricolo, si mischia a rimboschimenti con specie del tutto fuori posto. Il paesaggio di Auditore ha qualcosa di arcaico ma anche di stridente.

I primi ad abitare  Auditore pare siano stati i Galli di cui è possibile rintracciare testimonianze che si possono datare tra il VI e il IV sec a. C. Oggi è un Comune di confine, tra Marche e Romagna, tra Pesaro e Urbino e Rimini: infatti, fa parte della Diocesi di Rimini e la lingua locale è una variante dialettale pesarese-urbinate della lingua romagnola.

Il borgo storico di Auditore comprende il castello con la torre civica (XV secolo), ma fuori le mura si apre il suo belvedere.

Ma c’è anche il Monumento ai caduti della Guerra perché è sull’altura di Auditore che le truppe tedesche opposero resistenza alla divisione indiana degli alleati che occuparono Casinina. 

Anche qui il paesaggio è un luogo oltraggiato e trasmesso ai posteri  anche come Rovina.