26 - Villa Almerici, Pesaro - Muse
In quella che fu campagna nella valle del Foglia: c’è la villa che ora è fra la Statale e la Ferrovia.
Il rapporto della villa con il paesaggio ha subìto le distorsioni più evidenti: essa è ormai interamente assorbita dall'impianto urbanistico di Santa Maria delle Fabbrecce e la situazione è indubbiamente peggiorata quando venne realizzata la linea ferroviaria che ha bruscamente interrotto il naturale rapporto che esisteva in passato tra villa, giardini, campagna e fiume.
Fu anche coinvolta dalla prossimità della "linea gotica" divenendo centro di raccolta del bestiame e dei materiali razziati dalle truppe tedesche: a questo periodo risale la distruzione di molti elementi decorativi interni e la scomparsa totale di ogni forma di giardino. Estintasi la famiglia Almerici, la villa subì diversi passaggi di proprietà prima di essere acquistata – nel 1941 – dalla famiglia Vismara Currò.
Nel fronte loggiato ci sono dipinti a fresco rappresentanti statue di muse. Figure bianche, nella penombra della loggia. Le decorazioni pittoriche - che sviluppano il tema, comune alle ville pesaresi, del rapporto tra architettura e natura - investono all'interno il Salone di rappresentanza e all'esterno la scala che ne permette l'accesso. La decorazione dell'intero Salone, definito delle Muse - assegnabile a tre allievi della scuola del Lazzarini: Carlo Paolucci, Placido Lazzarini e Pietro Tedeschi – è realizzata nella ricerca di effetti prospettico- illusionistici che si esplicano nella serie delle dieci nicchie dove sono "finte" statue a monocromo, in assonanza con le decorazioni del soffitto.
Figure in movimento lungo la valle del Foglia.
Anche qui, come ad Urbino, lo spazio non prevede decorazioni con Muse bensì uno spazio interamente ed esclusivamente dedicato ad esse. E che rimanda a Giovanni Santi. Alle sue figure dedite alla musica. Dove trascorre leggero il vento, movendo le vesti.