Questa tappa ci conduce nell’angolo nordorientale del circuito delle antiche mura. Qui è evidente come, con il trascorrere del tempo, l’abitato abbia conquistato sempre nuovi spazi a ridosso delle mura, “invadendo” anche il circuito del fossato.

Tra il XV e il XVI secolo l’area è occupata, in stretta successione topografica dalla Torre dei Preti con il fossato della chiesa di San Bartolomeo e dal Cenobio dei Padri Celestini. La torre di maggiore dimensioni rispetto alle altre, riporatata da Mannarino, può essere identificata con la Torre dei Presti

In questo angolo un tempo sorgeva, a ridosso delle mura, la chiesa di San Bartolomeo, tra l’attuale via Rini e via Federico II Svevo, che fu data in uso ai padri Celestini, quando arrivarono a Mesagne nel XV sec. I Celestini erano una congregazione monastica benedettina fondata nel XIII sec da Pietro da Morrone (1215-1296) poi papa Celestino V, che inizialmente praticava l’ideale eremitico e il pauperismo integrale. In questo angolo delle mura i Celestini ebbero in uso una casa dalla famiglia Rini (San Bartolomeo era il loro “apostolo”) e qui costruirono l’antico convento, occupando progressivamente spazi del giardino e del fossato. I Celestini si trasferirono nel 1636 nel nuovo convento, all’esterno di Porta Piccola (tappa 10).

Il convento e la chiesa furono poi inglobati prima in Palazzo Rini e poi quando la famiglia si estinse in Palazzo Spagnolo, insieme con i resti delle mura, oggi in abitazioni private: gli interni sono proposti in foto perché visitabili solo su appuntamento. Nell’area del fossato è stato costruito il cinema Ariston e un magazzino privato.

È importante osservare come questa parte del centro storico, la più interna, è stata recentemente rinnovata e si presenta in modo diverso e accogliente rispetto a soli 10 anni fa. Col tempo hanno trovato posto attività ricettiva come quelle di  Francesco e Stefania, che hanno saputo valorizzare negli ambienti del B&B Sacratum di loro proprietà i resti ancora visibili dell’antica chiesa di San Bartolomeo.