A partire dalla sua fase più evoluta, nel 1400, il castello ha un ripido ed unico ingresso dalla piazza, con un ponte levatoio che permette di superare il fossato, poi una porta, un portico, ed infine una seconda porta.

Nelle vie all’interno delle mura del castello di Colbordolo non ci sono abitazioni che spiccano su altre.  Le due maggiori costruzioni sono sempre state il palazzo del capitano e la torre, con la campana e poi con l’ orologio.  Nelle rappresentazioni pittoriche di Francesco Mingucci e di Claudio Ridolfi ès empre riportata rf inoltre  documenti notarili intorno al 1400  parlano  della vendita di  una casa da parte di tre massari, col consenso di parte degli uomini di Colbordolo, e con il  cui profitto si acquistò una campana, per avvertire dei pericoli e raccogliere gli uomini.

In un volume di L. e P. Palma viene riportato che al posto della torre civica c’era la chiesa di San Rocco, fatta costruire dalla comunità per voto al santo nel 1604. Al suo interno, un solo altare e un quadro del Ridolfi. Nel 1840 viene chiusa e la campana viene posta nella torre civica a fungere da orologio; nel 1940 viene fusa per motivi bellici. Gianni Palma racconta che un gruppo di abitanti si ingegnò a sostituire la campana con una mina inesplosa per non rinunciare al rintocco antico.

 Il palazzo ha subito degli spostamenti: inizialmente addossato alle mura, poi, verso il 1450,  dopo i danni subiti col sacco del 1446, viene spostato in un’area più centrale e infine nuovamente posizionato all’ingresso quando Federico da Montefeltro riprende il controllo di Urbino. 

Ora è adibito ad abitazioni civili e chi  abita nei piani più alti può controllare i movimenti del borgo e sentire da vicino  il rintocco della campana. Come l’ anziana signora che, spostata dal suo appartamento vicino alla campana e ospitata in casa della figlia per prestarle maggiori cure, ha chiesto di tornare nel suo appartamento, perché non poteva rinunciare alla vista su tutto il paese.

Lo sguardo raggiunge il paesaggio circostante da ogni punto del castello e si apre a panorami bellissimi: la vista ne è soddisfatta, la sicurezza probabilmente derivava più dalla naturale posizione di altezza che dalle sue mura.