Si viene accolti nella tappa 5 dalla scritta sopra la soglia che dice: “Non c’è nulla qui dentro se non la bellezza”

Interessantissima questa sezione per capire lo spessore artistico di Giovanni Santi come artista del 1400, quindi a 360 gradi: non soltanto dunque solo pittore, ma anche letterato, musicista, scenografo di feste, come quella per il matrimonio di Costanzo Sforza e Camilla d’Aragona.

La sezione più importante è quella dedicata alle Muse. G. Santi dipinge le muse per il Tempietto delle Muse nel Palazzo Ducale di Urbino che fa da contraltare concettuale e simbolico alla Cappella del Perdono ed entrambe sottostanti allo Studiolo, un perfetto meccanismo di spiritualità e bellezza pura che alimentano la ricerca e lo studio.

Le Muse di g. Santi si confrontano con quelle trattate da artisti di altre corti italiane, per sottolineare l’importanza del tema all’epoca. 

Bellissima la riproduzione in scala reale del Tempietto delle Muse con l’allestimento di quelle dipinte dal Santi e che a Urbino non è possibile vedere perché si trovano a Firenze.