Tappa 03 - I tecnici e i liceali: il Bramante

Dal 1926 il palazzo in largo Aldo Moro è sede dell’istituto tecnico Bramante per geometri e ragionieri.  Nel 1953 si decise l’ampliamento per poter ospitare il crescente numero di classi del liceo scientifico (in quel momento 8, che fan sorridere rispetto al numero attuale!).

Ma la destinazione principale dell’edificio che presentava  le stesse caratteristiche del liceo Mamiani, era per l’istituto tecnico, che vantava un numero crescente di studenti e una funzione di formazione di professionalità riconosciute. 

Dopo la scuola elementare il sistema si divideva in due: ginnasio (a pagamento) e le scuole tecniche. Le “scuole tecniche” permettevano il proseguimento degli studi alla scuola superiore e in alcuni casi all'università, ma molti rinunciavano per motivi di reddito. La scuola tecnica era propedeutica all'istituto tecnico.  La prima faceva parte dell'istruzione secondaria, il secondo dell'Istruzione superiore.

 Simpatico il documento che chiede la rimozione della Medusa di Mengaroni, ospitata temporaneamente per una mostra e ritenuta non solo pericolosa per la sua instabilità, ma soprattutto poco adatta al locale a cui “fa perdere gran parte della sua magnificenza”.  Ma ancor più interessanti i documenti che mostrano l’esistenza di Gabinetti, per i quali si richiede continuamente manutenzione e acquisto di materiali. In un documento si scrive che bisogna considerare un impegno di spesa di almeno  10000 lire per materiale scientifico e per la biblioteca. 

I Gabinetti sono di fisica, topografia, chimica, scienze naturali, disegno; si chiede inoltre l’acquisto di macchinari che misurino la resistenza dei materiali. Insomma il Bramante è l’esempio eccellente di una scuola basata non più sulla semplice ripetizione di nozioni, ma sulla sperimentazione concreta del sapere, da spendere nella vita lavorativa. E’ legittimo dunque pensare che la scuola avesse una collezione di macchinari e oggetti che arricchivano l’idea di  una scuola moderna. Non siamo sicuri che quella collezione sia la stessa ospitata oggi nel Liceo Scientifico.