Come in tanti castelli della zona, le mura e le porte perdono la loro funzione quando il castello non ha più la sua connotazione di baluardo e di difesa e soprattutto quando le piccole vie non sono più sufficienti al trasporto di merci e di persone. Si aprono una o più strade laterali, come questa, che servirà anche poi per le prime auto. 

Don Giovanni Gabucci, personaggio illustre di cui parleremo nella tappa dedicata alla Collegiata, ha scritto che “Il viale Monti è fiancheggiato dalle alte mura che recingono il castello  da ponente, che aveva un torricino di difesa che ruinò verso il 1916. Di lì prendevano le mosse nei pomeriggi di primavera i giocatori della boccia alla lunga che insieme al loro arbitro  Vasinto Garattoni hanno posare per ricordarci le gare giocate e vinte nel 1932sulle squadre di Ginestreto, Lucrezia, Montegiano, Santa Maria dell’Arzilla, Cairo di Mombaroccio e Monteguiduccio. Nel 1932 la squadra azzurra di Sant’Angelo su 121 partite giocate ne vince 45 in campo proprio e 37 in campo avversario con un totale di 84 partite vinte e di queste vittorie non poco merito ebbero Nandod’la Carlota e il bel Pipana”.