02 - Teatro della Fortuna
Il Teatro della Fortuna lega il suo nome a Giacomo Torelli , che lo eresse tra il 1665e il 1677 per sostiture la Sala della Commedia presente nell’ex Palazzo del Podestà dal 1556. Fano ebbe una struttura che fece da esempio per tutta l’Europa, si moltiplicarono le stagioni di spettacoli e di concerti.
Fu chiuso per inagibilità nel 1839 e poi demolito per sostituirlo solo nel 1998 con un nuovo teatro più grande su progetto di Lugi Poletti.
Del teatro progettato dallo scenografo fanese non è rimasto nulla, esclusi alcuni disegni e progetti.
Le innovazioni tecniche di Torelli includevano le macchine che permettevano di cambiare velocemente la scenografia in un attimo, l’uso di macchinari con mutazioni a vista, voli, personaggi volanti intorno al palcoscenico, simulando effetti meteorologici e altre apparizioni a sorpresa: per questo Torelli è stato soprannominato il “Grande Stregone" o il “Grande Mago".
A testimonianza di come il teatro fosse un luogo elettivo dello status sociale e culturale di Fano raccontiamo alcuni fatti:
Anche un Marcolini lega il suo nome al Teatro: In occasione della “promozione alla sacra porpora” del Cardinale Marcantonio Marcolini il 16 Novembre 1677 viene eseguita una Cantata musicale da Giuseppe Gazzanigra nel Teatro di Fano.
La famiglia Gabuccini ospita l Re d’Inghilterra Giacomo III, nipote della fanese Laura Martinozzi, che viene a Fano per assistere agli spettacoli teatrali del noto e apprezzato Teatro della Fortuna.
Stefano Tomani Amiani scrisse una monografia sul Teatro della Fortuna.
Tra i documenti agli archivi è presente anche uno schema planimetrico dei palchetti dell’antico Teatro della Fortuna con la relativa famiglia di appartenenza: compaiono tra le altre i Marcolini, Amiani, Torelli, Gabuccini.