Coldazzo, colta e selvaggia
Coldazzo colta e selvaggia
Come in una piega della pelle, Coldazzo si nasconde tra Colbordolo e Montefabbri, incastonato tra fitti boschi e colline dense di vegetazione, oggi ingentilite da delicate stradine bianche che si inerpicano verso Riceci, verso Urbino o scendono verso la strada provinciale 423. Nonostante l’antropizzazione lentamente crescente, domina una atmosfera ancestrale, tanto diversa dai due piccoli castelli pure così vicini e pure così ancora profondamente antichi. Il luogo ha dato i natali a personaggi colti e raffinati e si trovano tracce di un passato remoto non del tutto studiato e di un passato prossimo che merita di essere raccontato, ma soprattutto è vissuto da gente che vive in un contesto ricco di autenticità, dove le generazioni convivono in un rapporto di stretta continuità e dove la differenza con il passato nutre il presente; è un luogo di scorribande illegali, di duro lavoro, dove le storie di vita agricola si mescolano alle leggende di spiriti antichi così che la sua natura selvaggia diventa oggi cultura.
Tipologia Walkscape Fai da Te o Assistito.
Primo Appuntamento: 14 settembre 2024 ore 16 presso la Tappa 2
Durata: 2 Ore
A cura di Città di Vallefoglia, Associazione Auser Etra aps.
Concept – Antonella Micaletti
Digital - Settimio Perlini - www.almaloci.com
Le fonti storiche provengono dall’Archivio di Stato di Pesaro Urbino e dal blog Visit Vallefoglia.
I racconti dagli abitanti di Coldazzo sono di Elisa Martellini, Claudia Rugoletti, Paolo Marzi, Idillio Marzi, Marco Uboldi; un ringraziamento a Nazzareno Massa.