Dante nel Paese che siede tra Romagna e quel di Carlo
Non sapremo mai se Dante Alighieri sia stato nelle Marche oppure no perché le fonti non sono certe; se sia passato solo in alcuni luoghi o se li abbia tratteggiati tutti attraverso uno scatto dell’immaginazione. Sicuramente li troviamo citati nella Divina Commedia e questo consente oggi uno sguardo in chiave inusuale. Tradendo Dante, partiamo dai luoghi citati in cerca di paesaggi, partiamo da nomie da ampie visioni di un territorio per arrivare a grandi vedute. Come dice Roberto Vecchiarelli, facendo da eco a quanto già insigni studiosi hanno affermato, Dante non è un paesaggista; Dante non aveva interesse a “fotografare” i luoghi, non li descrive, ma con uno sguardo da geografo getta l’attenzione su ampie vedute in cui i confini, per conoscenza o per scelta, sono meno disegnati rispetto ad oggi e un nome o un personaggio denotano una condizione politica o morale.
Un viaggio nelle marche alte, per lo più, e seguendo un ordine assolutamente arbitrario: dal confine con la Toscana, da Mercatello, dove l’esilio di dante venne deciso (veramente a Caste della Pieve) lo sguardo si allarga fino al Montefeltro e si allunga verso sud, per proseguire verso la costa e per poi quasi risalire ad anello.
E’ un viaggio parziale ma emblematico, per raccontare non le Marche con Dante ma attraverso Dante.
Walkscape: Dante nelle Marche
Progetto walkscape: Antonella Micaletti, Roberto Vecchiarelli
Digitalizzazione: Settimio Perlini www. almaloci.com
Fotografie: Adriano Gamberini
Bibliografia: Ludovica Cesaroni, Dante e le Marche; Otello Bussi, Dante e la provincia di Pesaro
All’interno dell’evento "A ragionar di Dante" a cura di Lucia Ferrati
Letture testi: Aurora Mancini, Annachiara Palombo, Giulia Tebaldi
Promossa dal Comune di Pesaro/Assessorati alla Bellezza, alla Crescita, alla Coesione e al Benessere/Quartieri, alla Sostenibilità/Borghi e Castelli - Unione dei Comuni e Presidenza del Consiglio, dall’Assemblea Legislativa delle Marche e dall’Università dell’Età Libera.