10 - Costanzo Sforza - Palazzo Ducale
Nella bellissima Rocca Costanza ci sono pietre bianchissime che decorano finestre e cornici lungo le pareti: si tratta della pietra d’Istria, una pietra non locale, che arrivava da lontano a bordo di navi costeggiando il mare Adriatico per essere utilizzata nelle città della costa. Su questa pietra un po’ esotica per l’epoca troviamo incise due lettere: C ed S, le iniziali di Costanzo Sforza.
La Rocca ha una storia bella e complessa, che vale una visita guidata, ma lega la sua nascita appunto al nome di Costanzo Sforza che verso la fine del 1400 fece ampliare una piccola fortificazione precedente, oggi ancora un pò visibile dal piazzale interno, e la trasformò in una grande costruzione addossata alle mura (che passavano dove oggi c’è Piazzale Matteotti), e decise di proteggerla con un ponte levatoio e quattro torrioni che sono stati modificati nel tempo.
Lo stesso Costanzo ampliò e abbellì il palazzo Ducale che il padre Alessandro aveva già fatto modificare rispetto alla costruzione originale dei Malatesta e chiamò artisti famosi a decorarlo.
Il palazzo dunque arrivò con lui ad uno splendore che poi fu ripreso e modificato dai Della Rovere nel corso del 1500.
Con gli Sforza il Palazzo diventa sempre più una dimostrazione di potere, dell’ importanza della cultura, tanto che si fanno coniare delle medaglie con le immagini della pietra posta per la Rocca e il matrimonio con Camilla d’Aragona diventa una festa con carri decorati e grande organizzazione di artisti e scenografi. Con Costanzo Sforza l’arte diventa la dimostrazione della forza e della grandezza del potere.
La famiglia Sforza esaltò questo aspetto che poi divenne sempre più raffinato nei secoli successivi. Nel salone Metaurense, che ancora oggi ospita manifestazioni pubbliche e in cui si sono svolti balli e feste, purtroppo non è più visibile uno dei rari esempi di teatro “smontabile” che venivano allestiti dentro i palazzi; ne rimane uno integro a Sabbioneta, ma Pesaro può dire di averne avuto uno.