Villa del Bali era residenza di Gian Gastone Marcolini, Gran Padre del Bali,  che fece costruire nei pressi della villa una cripta con una grande croce dipinta rossa e bianca usata probabilmente per le iniziazioni a l'Ordine cavalleresco di Santo Stefano.

La  famiglia Marcolini  provvede ad abbellire e  ampliare la villa . A ciò si deve l'aspetto attuale dell'edificio con l'elegante scala a due rampe dell'accesso principale. Dopo la loro estinzione dalla famiglia Marcolini  nel 1677 venne rilevata ai Negusanti. Il personaggio più importante fu  Vincenzo Negusanti, vescovo di Arbe e Dalmazia, ecclesiastico di grande autorevolezza e cultura (fu presente ai concilii di Roma e Trento) ed esperto di astronomia. Proprio per osservare gli astri dalle sue quattro torri, costruite appositamente allo scopo e oggi scomparse, il Negusanti si ritirò nella Villa di San Martino fino alla morte, avvenuta del 1573.

Preceduta da una scalinata a doppia rampa da cui si accede al piano nobiule, la villa ha purtroppo perduto al suo interno ogni elemento ornamentale e l’intero arredo dopo essere stata utilizzata per anni come residenza estiva per gli allievi dell’ex Collegio-convitto Nolfi.

Oggi è proprietà del Comune di Fano che l’ha ceduta in comodato al Comune di Saltara che ne ha fatto la sede di un museo interattivo della scienza con una forte impronta astronomica, seguendo la tradizione iniziata 500 anni fa da Vincenzo Negusanti.

I Marcolini Commissionarono 5 grandi tele per adornare la villa. In esse erano riprodotte scenografie del Torelli testimoniando l'ammirazione nei suoi confronti da parte dei patrizi fanesi.

 Le tele si trovano oggi nel foyer del Teatro della Fortuna.

L’autore è ignoto e sebbene Fernando Bibbiena (Bologna , 1657/1743) fu a Fano con il figlio Antonio nel 1718/9  per rinnovare il corredo scenico torelliano del Teatro della Fortuna, non si pensa sia l’autore.

Non si può escludere una paternità del Torelli.